Txema Salvans
(Spagna)
Ogni sera, prima di andare a letto, dò una bella ripulita alla mente per poter dormire come un bambino. Questo metodo non mi è stato prescritto da uno strano dottore: l’ho inventato io quando ero piccolo, come una forma di igiene mentale.
Credo sinceramente che la felicità sia il dono più grande che possiamo fare a noi stessi quando siamo posti di fronte al nostro destino mortale. Io ho scelto la fotografia, uno dei modi più intensi per guardare e affrontare la vita quotidiana. Fare fotografie è anche un eccellente sistema per interagire con gli altri e per me, che sono socievole e ottimista, l’interazione con le persone è necessaria tanto quanto respirare; a condizione che sia positiva. Ed è proprio qui che si scorgono gli aspetti della vita che più mi interessano, quelli a cui facciamo ricorso esclusivamente nella ricerca di quel fragile fine che si chiama felicità: momenti di riposo fisici e mentali intesi come regni in cui si afferma la vita, lontani dagli sforzi e dai sacrifici richiesti dal lavoro da cui dipende il nostro sostentamento.
Credo che il mio modo di vedere le cose sia passato dalla sorpresa, dall’ironia e dalla celebrazione all’accettazione appagata della manifestazione degli altri, sempre meno pronto a giudicare, sempre meno reciproco e sempre più maturo.