Finalisti

FELICITY HAMMOND

FELICITY HAMMOND

Felicity Hammond è nata nel 1988 a Birmingham, nel Regno Unito, e attualmente vive a Londra.

Ha conseguito un master in fotografia presso il Royal College of Art di Londra nel 2014 e un dottorato di ricerca sull'arte contemporanea presso la Kingston University di Londra nel 2021. Attraverso le sue opere e la sua ricerca, l'artista indaga il potere dei media fotografici, mettendo in luce la loro funzione rispetto all’impatto del paesaggio urbano e dell’estrazione di minerali. La sua pratica fotografica comprende l'installazione, il collage e la fotoscultura, confrontandosi con il continuo intreccio tra spazio digitale e spazio fisico.

La sua prima mostra personale, “Remains in Development”, si è svolta nel 2020-2021 presso C/O Berlin e Kunsthal Extra City Antwerp. L’artista ha esposto il suo lavoro in mostre collettive presso musei e gallerie di tutto il mondo, tra cui il Fotomuseum Winterthur, il VOX Centre de l'image contemporaine Montreal, Higher Pictures New York e la Saatchi Gallery London, tra gli altri. Hammond ha lavorato a una serie di importanti opere d'arte pubblica, tra cui un’opera site-specific di 30 metri per Photo 2021 Melbourne, Australia, e un'installazione su larga scala per il Colchester and Ipswich Museum, Regno Unito. I suoi lavori hanno ricevuto e sono stati nominati per numerosi premi, tra cui l'Ampersand Photoworks Fellowship (2023) e il Deutsche Börse Photography Foundation Prize (longlist, 2019). È stata premiata con il Lumen Art Prize (2018), il FOAM Talent (2016) e il British Journal of Photography International Photography Award (vincitore di un'immagine singola, 2016). Il suo primo libro, Property, è stato pubblicato nel 2019 da SPBH.

Hammond è attualmente docente senior del Master di fotografia presso la Kingston University; in precedenza ha insegnato presso la University of the Arts London, nel Regno Unito, e l'ECAL, in Svizzera.

GOSETTE LUBONDO

GOSETTE LUBONDO

Nata nel 1993, Gosette Lubondo vive e lavora a Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo.

Laureata in comunicazione visiva all’Accademia di belle arti di Kinshasa nel 2014, si è avvicinata molto presto alla fotografia su ispirazione del padre, fotografo professionista. Ha approfondito questo interesse partecipando a numerosi workshop con collettivi di Kinshasa. Il suo lavoro esplora il tema della memoria e la storia degli spazi fisici ma anche delle persone che li abitano. Attraverso sessioni e performance fotografiche indaga questioni legate alle vicende del proprio paese, alla propria storia e all’identità personale.

Le sue immagini sono state presentate in mostre personali e collettive, tra cui “Formes de la ruine”, Musée des beaux-arts, Lione, Francia, 2023; VIII Rencontres photographiques de Guyane, 2023; “Kinshasa (N)tongo”, KANAL-Centre Pompidou, Bruxelles, Belgio, 2022; “Imaginary trip”, Fowler Museum at UCLA, Los Angeles, USA, 2022; “Where Does anything actually Begin?”, Wanås Konst, Sculpture Park, Knislinge, Svezia, 2022; “Memoria: récits d’une autre Histoire”, FRAC Nouvelle-Aquitaine MÉCA, Bordeaux, Francia, 2021; “A toi appartient le regard et (...) la liaison infinie entre les choses”, Musée du quai Branly – Jacques Chirac, Paris, Francia, 2020; “Homebound: A Journey in Photography”, Sharjah Art Museum, Emirati Arabi Uniti, 2020; “Congo Stars”, Kunsthalle Tübingen, Germania, 2019; VIBiennale de Lubumbashi, RDC, 2019; Addis Foto Fest, Addis-Abeba, Etiopia, 2018; “Héliotropisme”, collection Si particulière, Arles, Francia, 2017; Seven Hills Kampala Art Biennale, Uganda, 2016; “Lady by Lady”, Centre Wallonie-Bruxelles x Kin ART studio, Kinshasa, 2014; “Les Lieux”, Académie des beaux-arts, Kinshasa, 2013.

Nel 2021 ha ottenuto il Prix Maison Ruinart, assegnato a un artista emergente nell’ambito di Paris Photo. Nel 2017 ha svolto una residenza fotografica per il Musée du quai Branly – Jacques Chirac a Parigi.

Le sue fotografie fanno parte di diverse collezioni permanenti, tra cui KANAL Foundation, KANAL-Centre Pompidou, Bruxelles; FRAC Nouvelle-Aquitaine MÉCA, Bordeaux, Francia; Musée du Quai Branly – Jacques Chirac, Parigi; MACAAL, Marrakech, Marocco; Harn Museum of Art, Gainesville, FL, USA; Saint Louis Art Museum, MO, USA; Ministère des affaires étrangères, Kinshasa & Belgio.

SILVIA ROSI

SILVIA ROSI

Silvia Rosi, nata a Scandiano, Italia nel 1992, vive tra Lomè (Togo) e Londra (Regno Unito).

Nella sua pratica usa la fotografia e l’immagine in movimento per esplorare lo spazio della memoria e dell’autorappresentazione. Le sue immagini sono informate dalla fotografia di studio dell’Africa Occidentale.

Ha conseguito la laurea in Fotografia nel 2016 presso LCC, University of the Arts London.

Nel 2020 è stata premianata con i Jerwood/Photoworks Awards per la serie Encounter, che ripercorre la sua storia personale attingendo al retaggio togolese della sua famiglia e all’idea delle origini attraverso l’uso dell’autoritratto combinato a video e frammenti testuali.

Il suo lavoro è stato esposto in importanti centri internazionali tra cui il Brooklyn Museum, New York (2024); Camera – Centro Italiano per la Fotografia, Torino (2023); MAXXI, Roma (2022); MA*GA, Gallarate (2022), LACMA (2021); Les Rencontres d’Arles (2021); Autograph ABP, Londra (2021); National Portrait Gallery, Londra (2020).

Le sue fotografie sono state pubblicate, da riviste quali “Foam”, “The New Yorker” e “British Journal of Photography”. L’artista è stata selezionata per residenze internazionali tra cui Hangar Residency a Lisbona (2023) e Thread Cultural Center and Residency a Sinthian, Senegal (2019).

Ha ricevuto numerosi premi internazionali, tra cui il Premio Gallarate (2022), il Foam Talent (2021), il Royal Photographic Society Vic Odden Award (2021), Agitu Ideo Gudeta Fellowship (2020), il Jerwood/Photoworks Awards (2020) ed è stata finalista del premio MAXXI Bulgari 2022. Il suo lavoro si trova nelle collezioni del LACMA, Los Angeles; Brooklyn Museum, New York; MA*GA, Gallarate; Autograph ABP, Londra e Collezione Donata Pizzi.

SHEIDA SOLEIMANI

SHEIDA SOLEIMANI

Sheida Soleimani (nata nel 1990) è un’artista, educatrice e attivista iraniano-americana che vive a Providence, Rhode Island (USA). Figlia di rifugiati politici fuggiti dall'Iran all'inizio degli anni ottanta, realizza opere che esplorano le storie di violenza che collegano l'Iran, gli Stati Uniti e il Medio Oriente. Lavorando attraverso forme e mezzi diversi – fotografia, scultura, collage e film –, spesso si appropria di immagini di partenza tratte dai media popolari/digitali e le ricolloca all'interno di contesti inconsueti. La composizione cerca di dare risposta a una domanda. Per esempio, come si può rendere giustizia alle testimonianze dei sopravvissuti e ai sopravvissuti stessi (To Oblivion)? Quali sono le connessioni tra petrolio, corruzione e violazioni dei diritti umani tra i Paesi dell'OPEC (Medium of Exchange)? In che modo le nazioni elaborano accordi riparatori che spesso trasformano l'etica dell'ingiustizia storica in terreno per i propri interessi economici (Reparations Packages)? A differenza dei notiziari occidentali, che raramente si occupano di questi problemi, l’artista realizza opere che invitano il pubblico ad affrontarli direttamente ed efficacemente.

Le opere di Soleimani fanno parte di importanti collezioni permanenti tra cui quella del Guggenheim Museum, New York; Museum of Fine Arts di Boston; Pennsylvania Academy of Fine Arts; MIT List Visual Art Center di Cambridge, MA (USA) e Kadist di Parigi. Il suo lavoro è stato riconosciuto a livello internazionale sia in mostre sia in pubblicazioni come il “The New York Times”, “Financial Times”, “Art in America”, “Interview” e molti altri.

Soleimani è docente di Studio Art presso la Brandeis University e riabilitatrice della fauna selvatica con licenza federale.

KAI WASIKOWSKI

KAI WASIKOWSKI

Kai Wasikowski è nato nel 1992 e attualmente vive e lavora a Gadigal Land / Sydney, Australia. La sua pratica artistica comprende fotografia, video e scultura. L’artista attinge spesso alla fotografia di paesaggio e alla conservazione ambientale come punto di partenza per il suo lavoro, indagando come la prospettiva coloniale utilizzi la fotografia per oscurare le stratificazioni sociali e politiche legate alla terra, alle risorse, al possesso e all’appartenenza.

Wasikowski ha conseguito il Master in Fine Arts presso la Rhode Island School of Design nel 2023 e il Bachelor of Visual Arts (First Class Honours with University Medal) presso l'Università di Sydney nel 2016. Il suo lavoro ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui la Dr Harold Schenberg Art Fellowship del Perth Institute of Contemporary Arts (2017), la AusArt Scholarship dell'American Australian Association (2020) e la Marten Bequest Scholarship di Creative Australia (2021).

Ha esposto in numerose mostre internazionali, tra cui il New South Wales Visual Artist Emerging Fellowship, Artspace, Sydney, Australia, 2019; “Oceans From Here”, Australian Centre for Photography, Sydney, 2018; “’Til It's Gone”, Museum of Old and New Art's MONA FOMA Festival, Launceston, Australia, 2021; Josephine Ulrick and Win Schubert Photography Award, Home of the Arts Gallery, Gold Coast, Australia, 2022; Fauvette Loureiro Memorial Scholarship, Sydney College of the Arts Gallery, Sydney, 2020, 2022; National Photography Prize, Murray Art Museum Albury, Australia, 2024.

Le sue opere sono state pubblicate sulla copertina di “Art Monthly Australasia” e su “Artist Profile”, “Art Collector”, “VAULT Magazine” e “Australian Financial Review”. Le sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private, tra cui Home of the Arts e Artbank Australia. Ha partecipato a residenze al Three Shadows Photography Centre di Pechino e Xiamen, Cina (2019) e ha tenuto laboratori didattici per l'Australian Centre for Photography, il Three Shadows Photography Art Centre e il 4A Centre for Contemporary Asian Art, Sydney.